
Alle ore 10,00 del giorno 23 febbraio 2010,
presso la Casa Provinciale di Roma, si è riunito il coordinamento di
Pastorale Giuseppina.
Sono presenti all’incontro, oltre ai membri del
Consiglio provinciale, le persone cooptate dal Consiglio stesso: Anna
Laggiard (Pinerolo), Barbara Gianesini (Montecchio), P. Fabio Cozza
(Rivoli), Marco Di Sabato (Lucera), Francesco Toffolo (Treviso), Danilo
Lima (Cefalù), Giusi Formichella (Rossano), P. Giuseppe
d’Oria (San Giuseppe Vesuviano).
Guida la riunione P. Danilo Magni richiamando
l’OdG inviato in precedenza che comprende i seguenti punti:
1) Elementi di
verifica dai Coordinamenti Territoriali. Come impostare i
prossimi Coordinamenti Territoriali, in programma a marzo? Quali contenuti
prioritari? Quale odg? Quale metodo di lavoro? Quali argomenti per i
settori?
2) Evento formativo
di fine agosto: quale contenuto? Quale regia?
3) Circa le scuole
educatori o i momenti formativi per settore
4) Aggiornamenti
per il pellegrinaggio ad Auschwitz
5) Come impostare il lavoro sulla Carta dei Valori
1) Elementi
di verifica dai Coordinamenti Territoriali. Come impostare i prossimi
Coordinamenti Territoriali, in programma a marzo?
Quali contenuti prioritari? Quale odg? Quale metodo
di lavoro? Quali argomenti per i settori?
Dopo un primo
momento di verifica sui coordinamenti territoriali, da tutti
considerati, pur con qualche diversa sfaccettatura, positivamente, si è
passati a riflettere sui contenuti prioritari così come sono
anche emersi dai laboratori svolti nei coordinamenti. I contenuti
proposti sono stati diversi ma abbastanza riconducibili uno all’altro. Si è
andati dalla proposta di riflettere per chiarire il tema della
corresponsabilità, all’esigenza di far ricadere le riflessioni dei
coordinamenti nelle realtà locali, dalla “comunità murialdina” al potenziamento
del CdO quale strumento di partecipazione di Congregazione;
dall’esigenza di chiarire dove si vuole arrivare fissando degli
obiettivi, alla evangelizzazione come pensiero culturale di
guida.
Alla
fine di un ampio e approfondito dibattito sembra che il tema
dell’educare sia quello che può fare da guida, a partire dal nostro
proprio (educazione cristiana dei giovani poveri). Ragionando su
questo tema, bisogna impegnarsi per innalzare il livello culturale sul tema
dell’educazione e sulla prassi educazione. Altro obiettivo:
che l’educare sia sempre di più azione di comunità
2) Evento formativo
di fine agosto: quale contenuto? Quale regia?
Il momento formativo di fine agosto va definito bene
nel suo significato di essere un momento di formazione assieme
religiosi/laici e quindi nella tipologia
di laici che interverranno. I laici dovrebbero essere quanti hanno
responsabilità riconosciute nell’opera. Va’ però
ovviamente evitato ogni genericismo per cui forse è opportuno pensare ai
laici dei CdO. La formazione deve essere mirata a percorsi che
la Congregazione dovrà fare rispetto alla gestione delle Opere sulla
base degli obiettivi
precisi definiti. La formazione non può riguardare tutti. Il Provinciale
studierà una proposta e una modalità adeguate.
3) Scuole
educatori o momenti per settori
Per quanto
attiene ai settori la Scuola ha certamente bisogno di un momento
suo proprio per gli aspetti gestionali, che non deve però essere
straccato dal senso e dalle finalità presenti e definiti nei
coordinamenti territoriali. Questa esigenza è sentita anche dagli altri
settori.
Scuola
educatori: forse è opportuno mantenere la scuola educatori per i giovani
che iniziano il percorso. Gli incaricati territoriali verificheranno le
condizioni di realizzazione. Si faranno le verifiche a fine marzo.
4) Pellegrinaggio
Auschwitz
Si è
ribadito che la proposta non riguarda un settore,
ma tutti i giovani oltre i 19 anni. Sono stati bloccati 70 posti.
Date:
partenza il 1 agosto (ritrovo a Thiene) per Vienna; ritorno 8
agosto.
Costi:
€ 330,00 + lo spostamento dalla propria sede. Le iscrizioni avverranno
tramite l’opera.
Danilo e Tony organizzeranno la Segreteria.
5) Carta dei
Valori
Abbiamo già due strumenti elaborati da Engim e dal settore
Accoglienza. Il senso è che sia uno strumento di proprietà di tutti.
Dovrebbe
rispondere a tre domande: chi siamo, cosa facciamo, cosa proponiamo.
I membri del CNPG
proveranno ad elaborare in proprio la Carta. Nei
Coordinamenti territoriali se ne parlerà per giungere al testo
definitivo condiviso.
[F. Cavaggioni]